Uso del sale in cucina: le scelte che fanno bene alla salute
Il sale ha avuto, nei secoli, un ruolo strategico nella conservazione degli alimenti, tanto che in epoca romana lo stipendio dei soldati poteva essere pagato in misure di sale, da cui l’italiano “salario“, ad indicare il pagamento di una prestazione di lavoro.
Tuttavia, il consumo eccessivo di sale in cucina favorisce l’ipertensione, l’osteoporosi (perché facilita l’escrezione di calcio) e altre patologie renali e cardiache. Per questo è necessario sapere come impiegarlo al meglio, senza esagerare. Infatti, l’uso del sale nei pasti non va demonizzato: si tratta di un elemento importante della nostra dieta e, nelle giuste dosi, può essere un alleato per il nostro organismo.
I benefici del sale in cucina e le quantità consigliate
Le proprietà del sale dipendono soprattutto dal sodio, , che è la sua componente fondamentale: un minerale essenziale, perché regola molte funzioni biologiche – ad esempio la quantità d’acqua presente nell’organismo, contribuendo a creare l’equilibrio idro-salino, cioè il corretto rapporto tra acqua e sali minerali nelle nostre cellule.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda un consumo massimo di 5 grammi al giorno di sale, corrispondenti a circa 2 grammi di sodio. Non bisogna dimenticare che nel calcolo va inserito anche il sodio naturalmente presente nelle pietanze, che spesso non consideriamo. La limitazione dell’apporto di sale ai 5 grammi consigliati permette di ridurre la pressione arteriosa di 2-8 mmHg.
Accorgimenti per ridurre il consumo di sale
Esistono diverse soluzioni per ridurre le quantità di sale o sostituirlo senza dover rinunciare al sapore del cibo. Al contrario, diminuendo le dosi, il nostro palato affina la sensibilità ai sapori, che con un condimento eccessivo tende ad appiattirsi.
Usare poco sale durante la cottura è una buona soluzione, perché così le pietanze ne assorbono meno. Inoltre, si possono usare condimenti alternativi come erbe aromatiche, spezie, limone e aceto.
Anche chi segue una dieta iposodica non deve rassegnarsi a pasti insapore. Il nostro Executive Chef incrocia spesso queste necessità, e applica soluzioni dagli ottimi risultati:
Cuociamo riso e pasta al naturale e li condiamo con ingredienti di qualità come pomodoro e olio extravergine, oppure serviamo zuppe e creme. In una dieta iposodica, le verdure vanno preferite crude, perché quelle cotte sono ricche di sali minerali.
Per carni e pesci è più semplice: la qualità e il sapore naturale delle materie prime – come vitello e branzino – cotte alla griglia e al vapore, danno risultati straordinari anche con un semplice aroma di timo o rosmarino.
Varietà di sale e le proposte del nostro Chef
Oltre al classico sale da cucina, si possono reperire in commercio sempre più varietà. Una delle più conosciute è il sale rosa dell’Himalaya, ritenuto pregiato per il basso contenuto di sodio e la presenza di alcuni elementi come il ferro.
Il sale iodato, invece, è un sale comune cui è stato aggiunto iodio, il cui utilizzo è consigliato per correggerne la carenza. Il nostro Chef realizza, inoltre, alcuni sali aromatizzati partendo da una base di Sali integrali di Sicilia iodati fini e grossi.
Partiamo dal sale grezzo, lo pestiamo e lo raffiniamo con l’aggiunta di agrumi (limone, mandarino, arancia), erbe aromatiche come alloro, rosmarino e bacche di ginepro, peperoncino, fiori eduli come petali di rosa e fiordalisi. I nostri ospiti possono trovare questi Sali aromatizzati nel ménage del buffet, per una nuova e frizzante esperienza sensoriale.
Il sale è un componente importante per la nostra dieta, e nelle sue diversità può sorprenderci; ricordando sempre che i migliori alleati della salute a tavola sono l’equilibrio e la varietà, e che ad una dieta sana è opportuno affiancare uno stile di vita attivo e il più possibile sereno.
La proposta gastronomica dell’Hotel Tritone risponde a qualsiasi tipo di intolleranza e allergia. Per informazioni potete scriverci qui o chiamare lo (+39) 049 8668099.