Conversando con Massimo, Chef dell’Hotel Tritone
Lo chef Massimo, assieme al General Manager Walter Poli, ha saputo apportare l’evoluzione in cucina progettata dalla Direzione per elevare ulteriormente la qualità dei ristoranti dell’Hotel. Ecco la sua storia.
MASSIMO, PRESENTATI A CHI NON TI CONOSCE.
Sono Massimo F. e ho 47 anni. Sono originario di Monselice.
CI RACCONTI LA TUA STORIA?
Mi sono diplomato all’istituto alberghiero di Montagnana nel 1992 e ho iniziato il mio percorso formativo in Val Gardena, in Trentino. Successivamente, ho incrementato la mia esperienza in diversi posti, in Italia e all’estero, come Cortina d’Ampezzo e l’Austria. Infine sono tornato ad Abano Terme, approdando al Tritone.
Oggi continuo a seguire corsi di aggiornamento, come per esempio quelli sulla cottura sottovuoto e a basse temperature o sull’intaglio dei vegetali. Inoltre leggo molte pubblicazioni per i professionisti della ristorazione.
QUAL È IL TUO RUOLO E QUALI SONO LE TUE PRINCIPALI MANSIONI?
Sono lo chef, dunque il responsabile della cucina. Il mio obiettivo è fare un lavoro degno del Tritone e per farlo agisco in diversi modi, ad esempio cercando continuamente la qualità delle materie prime e prodotti selezionati a km zero, specie quelli dei Colli Euganei.
Tra le mie mansioni ci sono: la gestione degli ordini e dei fornitori, la direzione della cucina, la lavorazione delle materie prime e molto altro. Insomma, mi occupo sia del lavoro manuale, sia della gestione di un team di diverse persone.
DA QUANTO TEMPO LAVORI AL TRITONE?
Lavoro qui da marzo del 2021. Da allora ho capito che chi lavora qui il Tritone deve sentirselo addosso, deve fare suo l’hotel.
COSA TI PIACE DI PIÙ DEL TUO LAVORO?
Mi piace la creatività e poterla esprimere attraverso l’arte culinaria. Per esempio, trovo tanta soddisfazione nell’affumicatura del salmone che eseguo artigianalmente oppure nella sferificazione di alcuni alimenti (peperoncino, erbe aromatiche, rape) che vanno a completare l’impiattamento ma anche a offrire un’esperienza diversa all’Ospite.
Mi piace questa fase di sperimentazione che precede la realizzazione del piatto. Anche perché si fa in team, la nostra squadra è molto affiatata. Certo, possono capitare delle divergenze, ma poi le risolviamo perché abbiamo tutti lo stesso obiettivo: la soddisfazione del cliente. Per questo l’opinione positiva dei commensali è importante: dimostra che loro sono contenti e al tempo stesso alimenta la nostra passione. Siamo sempre sotto esame ma questo rende il nostro lavoro tutt’altro che monotono.
TRA LE TUE MANSIONI E ATTIVITÀ, QUALI SONO I DETTAGLI CHE RENDONO SPECIALE L’ESPERIENZA DEI CLIENTI?
Il fatto di produrre piatti tradizionali ma elaborati in stile moderno. Non c’è nessuno stravolgimento delle ricette perché i clienti vogliono gustare la tradizione. Se desiderano gli spaghetti al pomodoro o la pasta al ragù noi proponiamo proprio questi piatti, ciò che loro si aspettano. La sorpresa sta nella bontà autentica (che è data dalla qualità delle materie prime) e nell’estetica che è sempre moderna.
SE DOVESSI DESCRIVERE IL TRITONE CON UNA SOLA PAROLA, QUALE SAREBBE?
“Rigenerante” perché chi viene qui deve trovare la pace e il relax: è come un’isola felice.
COSA TI PIACE FARE NEL TEMPO LIBERO?
Amo passeggiare in montagna e andare in moto. La prima attività mi dà un senso di tranquillità e la seconda un senso di libertà, e servono entrambe, vero?
SE UN GIORNO FOSSI CLIENTE DEL TRITONE, QUALE SERVIZIO O TRATTAMENTO PROVERESTI PER PRIMO?
Oltre alla cucina? Sicuramente proverei i massaggi particolari, come quelli orientali e ayurvedici.
Per degustare i piatti dello Chef e prenotare il prossimo soggiorno all’Hotel Tritone, è possibile scrivere qui o chiamare lo (+39) 049 8668099