Le bici d’epoca esposte nell’Hotel Tritone e l’ingegno del passato

Percorrendo gli ampi spazi dell’Hotel Tritone e facendo attenzione ai dettagli, si notano veri e propri gioielli storici che rendono unico il nostro albergo. Sono cinque modelli di bici d’epoca che testimoniano tradizioni e professionalità memorabili, il cui ricordo deve rimanere vivo anche a distanza di decenni.

Perché mettere in mostra le due ruote dei mestieri del passato

A collezionare queste bici è proprio il General Manager, Walter Poli, che ne apprezza soprattutto le storie. Ognuna di esse è una bottega ambulante perché ha tutto l’occorrente per svolgere un lavoro: strumenti del mestiere, materie prime e anche armi. Due di queste bici, infatti, sono militari e sono appartenute a due soldati: uno italiano e uno svizzero.

In comune, questi cimeli hanno anche una complessità affascinante, che si manifesta in modesti ma sorprendenti dettagli. Con l’obiettivo di riportare a galla gli aspetti operativi, insieme alle vite faticose di questi lavoratori intraprendenti e di questi soldati instancabili, Walter Poli colleziona ed espone in Hotel queste bici. Scopriamone allora i segreti.

 

 

L’aroma che pervadeva il mezzo usato dal venditore di caffè

Il primo cimelio si può ammirare nell’area tra la reception e il ristorante. Il venditore di caffè pedalava per portare nelle case il profumo dei preziosi chicchi. Sulla bici si può ancora osservare tutto l’occorrente per tostare e macinare il “caffè Biffi”.

Questa, e tutte le altre bici, sono state trovate e assemblate da Walter Poli con l’aiuto di un noto collezionista di Rimini, Delfo Aldini.

Il bottaio: il ricordo di un mestiere perduto nel tempo

Il bottaio (o bottaro) era colui che aggiustava le botti: una professione ormai scomparsa. La bici del bottaio si trova accanto a quella del venditore di caffè ed è quella che il nostro General Manager apprezza maggiormente, proprio per la sua ricchezza di dettagli. Dal modo in cui sono fissati tra di loro gli utensili e gli accessori si nota come questi professionisti si dovessero ingegnare per poter ricreare la bottega attorno alla loro bici.

Molti di questi oggetti sono stati recuperati nel corso degli anni: chi è collezionista sa che non si può ricostruire o ricomporre una bici d’epoca in poco tempo. È un lavoro certosino che necessita di una buona dose di pazienza per cercare, tra antiquari e appassionati, tutti i pezzi originali.

 

 

La conquista dell’interessante mezzo dell’arrotino

La bici dell’arrotino si trova in uno dei corridoi dell’Hotel. Anche qui l’intraprendenza del proprietario si scopre osservando il cimelio da vicino. Il meccanismo, semplice ma funzionale, permetteva di staccare la catena della bici e di applicarvi sopra la mola, la quale funzionava con un piccolo serbatoio che ne bagnava la ruota.

Questa antichità è stato acquistata da Walter Poli da un collezionista di Firenze, che ha accettato di separarsene solo dopo una chiacchierata al gusto di grappa e dopo aver messo alla prova la forte passione del nostro General Manager per questi oggetti d’epoca.

La brillante tecnologia della bici del pompiere

Questa bici si trova a fianco delle vetrate che danno su una parte del giardino, lungo il corridoio che ospita anche le bici militari. È un mezzo inglese del ‘900 dotato di fanali a carburo e di un geniale meccanismo che sfrutta l’energia prodotta dalla dinamo per azionare la sirena.

 

 

L’innovazione dei primi anni del ‘900 nella bici del soldato italiano

Risale al tempo della Prima Guerra Mondiale questa bici ricca di accessori quanto di tecnologia avanzata per l’epoca. Probabilmente appartenuta a un bersagliere ciclista, questo mezzo si piegava a metà per consentire al soldato di caricarsela in spalla. Inoltre è dotata di gomme piene antiforatura ed è ammortizzata.

Nel pieno rispetto della storia, anche questa bicicletta si compone di pezzi originali o riproduzioni fedeli; una fedeltà che ha reso difficile riportare in vita il cimelio. Ci sono voluti circa quindici anni per assemblare tutti i pezzi, e provvidenziale è stata la segnalazione dell’esistenza di un accessorio mancante, il fucile Carcano, in una fiera a Bologna.

 

 

Il mezzo del soldato svizzero

Anche questo oggetto d’epoca è ricco di componenti. Di particolare interesse è la borsetta sotto il palo che era utilizzata per contenere i documenti, la pistola e gli attrezzi per riparare la bici.

Questi cimeli non solo gli unici collezionati da Walter Poli ma sono quelli che trovano posto all’interno delle grandi superfici dell’Hotel Tritone. La pazienza e la cura dei dettagli, che contraddistinguono il collezionista, sono qualità che non mancano al nostro General Manager e di cui si serve per raccogliere e comporre questi cimeli e, ma sappiamo che questo non sfugge agli Ospiti, anche per gestire l’Hotel Tritone.

 

Per soggiornare all’Hotel Tritone e scoprirne tutti i segreti, è possibile scrivere qui o chiamare lo (+39) 049 8668099